Vivi e lasciala vivere, la casa.
Vi è mai capitato di entrare in case integralmente disegnate e progettate fino al minimo dettaglio? Quelle che hanno ogni angolo più recondito studiato con soluzioni su misura, quasi fossero lo space shuttle pronto a partire per la stazione orbitante?
E se poi un giorno cambiate idea, che succede? Michele, con una sua espressione ormai diventata famosa tra le persone che ci conoscono, parla di “case bullonate”, nelle quali non è permesso di apportare modifiche e tantomeno di introdurre nuovi mobili.
La casa è un po’ come noi, cambia nel tempo, ed è difficile prevedere tutto prima. Questa è la ragione che ci deve spingere a lasciare dei margini al cambiamento. Immaginate di fare un viaggio e di voler acquistare un pezzo che vi piace. Come potreste collocarlo se tutte le vostre pareti sono rivestite di boiserie o arredi bespoke? E se la nonna passa a miglior vita lasciandovi in eredità un bel mobile mid-century, non sarebbe un delitto non poterlo collocare?
Siamo naturalmente consapevoli che le abitazioni più misurate richiedono particolare attenzione nella progettazione, proprio perché il poco spazio dovrà essere forzatamente utilizzato al meglio. Ma vi assicuriamo che ci capita spesso di entrare in spazi piuttosto generosi e comunque disegnati integralmente. Attenzione, non stiamo esprimendo un giudizio sul progetto, spesso corretto e coerente, stiamo ponendo l’attenzione sul lasciare un po’ di respiro al futuro. Diciamo la verità, l’impossibilità di apportare modifiche è uno scenario alquanto difficile da sostenere, almeno per noi.
Questa riflessione non riguarda solo la parte dei mobili e dell’utilizzo complessivo delle pareti di casa, riguarda anche l’illuminazione. Un altro grande no è per quelle abitazioni che hanno tutti i punti luce integrati alle pareti, alle mensole delle librerie, ai soffitti: faretti, strip led, gole e tagli di luce. Per rendere massimamente chiara la nostra visione nel merito, non siamo evidentemente contrari a singoli interventi in tal senso.
Ma se ho controsoffittato l’intera casa, esclusivamente per “piazzare” i faretti come fossimo all’aeroporto della Malpensa, ecco, forse si è persa un attimo la misura. Oltretutto, controsoffittare uno spazio significa automaticamente togliere volume ed aria alla casa e alla nostra vita. Facciamolo solo se abbiamo delle ragioni tecniche per farlo: passaggio di impianti, tubazioni, etc.
La nostra visione:
1. Sì alle soluzioni su misura ma solo dov’è realmente necessario
2. No alle case completamente disegnate
3. Sì alle case che lasciano spazio al cambiamento
4. No alle case riempite fino all’ultimo centimetro disponibile
5. Sì alle case con un giusto mix di illuminazione
6. No alle case con l’illuminazione totalmente integrata nella “scatola”
7. Sì alle case che accolgono stili diversi (con equilibrio)
8. No alle case monotematiche, a meno che non le abbia disegnate Frank Lloyd Wright