I 4 passi che migliorano la vita
1 | DE+TONATING
2 | DE+CLUTTERING
3 | DE+TOXING
4 | DE+SIGN
L’inizio di un nuovo anno è sempre il momento dei buoni propositi, valutiamo quanto può essere migliorato in noi stessi, nelle relazioni ed amicizie e, soprattutto, nelle nostre case. È il tempo dei bilanci e della voglia di cambiamento: in alcune culture si usa gettare dalle finestre oggetti ormai inutilizzati, vecchi ricordi e cocci rotti, in altre si aprono le finestre delle stanze buie per far uscire gli spiriti malvagi.
Il significato propiziatorio è quello di liberarci dalle energie negative e da ciò che è inutilmente presente nelle nostre vite, rendendole inutilmente pesanti.
Scaramanzie ed antiche credenze a parte, dimentichiamo, troppo spesso, quanto la relazione tra noi e l’ambiente sia costante e quanto incida sul nostro stato d’animo: per mezzo dei nostri sensi, infatti, si instaura una vera e propria relazione di empatia tra noi e lo spazio.
La psicologia ci ricorda come la mente sia fortemente influenzata dalla dimensione fisica dell’esistenza. Non è possibile scindere gli aspetti psicologici dagli aspetti materiali della vita. È quindi nostro dovere darci da fare per creare un ambiente migliore, affinché la quotidianità sia vissuta con la giusta armonia ed energia.
I 4 punti qui descritti rappresentano, a nostro avviso, il percorso per tornare in possesso della nostra vita e dello spazio circostante: si tratta di 4 concetti sui quali riflettere, ai quali far seguire delle azioni concrete.
Solo agendo, infatti, saremo artefici di quel cambiamento che inciderà profondamente sulla qualità dell’esistenza.
1 | DETONATING
Vi capita mai di entrare in case e di imbattervi in scenari di guerra? Spazi fuori controllo, disarmonia delle parti, colori incoerenti, angoli abbandonati al loro destino, piante senza più foglie, oggetti accumulati senza un senso e riviste del secolo scorso sparse ovunque.
Sapete perché accade tutto questo? Perché l’ambiente domestico si può trasformare in una vera e propria bomba ad orologeria. La cosa incredibile è che siamo noi a scegliere l’ordigno, siamo noi a minare il campo e siamo ancora noi ad accendere la miccia.
Possiamo fare a meno di scomodare Freud per capire che tutto questo si verifica senza esserne consapevoli, ma questo non migliora la situazione, anzi, la rende spesso irrisolvibile se non vi è un intervento esterno che sia capace di ripotare le coscienze alla giusta consapevolezza.
Questo intervento amiamo definirlo “detonazione” poiché equivale a disinnescare una vera e propria bomba.
È buona cosa che la d etonazione avvenga prima che la bomba esploda, riportandoci alla realtà prima che sia troppo tardi.
Rimandare l’azione significherà avvicinarsi allo scoppio della bomba, ed il tempo trascorso nell’inazione nonpotrà che peggiorare le cose, rendendole sempre più complesse e difficili da gestire.
2 | DECLUTTERING
Molti di voi avranno già incontrato questo termine inglese, qui sul web, in qualche rivista o altrove.
Ma cosa significa esattamente? Apriamo il Cambridge Dictionary alla parola declutter: “to remove things you do not need from a place, in order to make it more pleasant and more useful”. Ora, guardiamoci attorno, analizziamo tutto quello che ci circonda, e poniamoci questo interrogativo: quali cose, quali oggetti, quali ricordi e quali vestiti sono effettivamente belli ed utili? Quante e quali cose rappresentano, invece, un elemento di disordine, di pesantezza e di disarmonia della casa?
Cerchiamo di essere onesti con noi stessi, perché la tendenza all’accumulo è naturale, come se gli oggetti fossero un’àncora di salvezza alla quale aggrapparsi nei momenti difficili. In realtà, è esattamente il contrario, gli oggetti accumulati saranno quell’àncora che ci trascinerà a fondo. E tutto questo accadrà senza che ce ne accorgiamo.
La raccomandazione è di dedicare una piccola frazione del nostro tempo ad eliminare ciò che risulta superfluo. Alleggerendo l’ambiente attorno a noi alleggeriremo il nostro spirito, liberandolo da incrostazioni ataviche.
Solo così facendo potremo avere una visione chiara della situazione, e solo allora potremo intervenire sullo styling della casa, acquistando qualcosa di realmente mancante o che sia capace di conferire identità e bellezza allo spazio.
Perché un’abitazione stipata di oggetti e disordinata, non ci permetterà mai di capire quali cambiamenti apportare per migliorare lo stile, l’energia e l’anima dell’ambiente.
La cosa sorprendente e positiva è che cambierete anche voi, una volta cambiato lo spazio, e sarà come rinascere a nuova vita.
Questo accade perché noi siamo in empatia costante con l’ambiente nel quale viviamo, in una relazione estetica, sensuale ed energetica, senza soluzione di continuità.
Non considerate il decluttering come un’apologia del minimalismo, semmai è un elogio del riduzionismo.
Less is more, soprattutto se il “meno” che scegliamo è quello giusto per noi.
3 | DETOXING
Siamo a buon punto: ci siamo resi conto che la casa stava per esplodere – e noi con lei – ed abbiamo detonato il problema nella nostra mente, prendendone consapevolezza (detonating).
Siamo quindi passati alla fase successiva, all’azione, ed abbiamo alleggerito gli spazi da tutte quelle incrostazioni materiali ed accumuli di oggetti ormai presenti senza una logica (decluttering).
Ora possiamo sederci sul divano, fare un bel respiro, e regalarci un po’ di tempo per liberare la mente dalla pesantezza materiale che la casa ci trasmetteva (detoxing).
Non dimenticate il concetto di empatia, e di quanto tutti noi siamo in interazione continua con l’ambiente. Lo ripetiamo perché è un punto centrale.
Facendo due chiacchiere con un amico psicoterapeuta abbiamo avuto conferma di quanto un intervento materiale e stilistico sulla casa possa risultare davvero efficace per la mente e lo spirito: può essere una vera e propria terapia.
Pensiamoci: liberarci dagli oggetti inutili significherà liberare la mente da una zavorra che ci stava trascinando a fondo.
La fase successiva al decluttering, quindi, sarà un vero e proprio detoxing, per utilizzare un termine inglese spesso usato nel mondo dei vizi, dell’alimentazione, e di tutto quanto crea dipendenza.
Dobbiamo disintossicarci per riacquisire una giusta consapevolezza dei desideri reali, dei cambiamenti che vogliamo apportare agli spazi, essendone coscienti, finalmente.
4 | DESIGN
Ce l’abbiamo fatta!
Abbiamo disinnescato la bomba di una casa fuori controllo (detoning), ci siamo alleggeriti degli orpelli inutili ed accumulati senza senso (decluttering), ed abbiamo ripulito la nostra mente, infine, dalla dipendenza psico-fisica dagli oggetti (detoxing).
Ed ora? Ora possiamo divertirci concentrando le energie su quanto serve davvero.
Col termine design intendiamo riferirci, in senso generale, a tutti quegli arredi e complementi – eventualmente anche ad opere d’arte – che concorrono al disegno armonico della casa, in virtù degli aspetti funzionali, stilistici ed identitari, specifici della committenza.
Sia chiaro, eventuali nuovi acquisti non devono e non possono trasformarsi in un alibi per riempire di nuovo la casa in modo irrazionale e compulsivo. Facciamo la massima attenzione a non ricadere nel medesimo errore dal quale siamo appena usciti a fatica.
Dobbiamo essere capaci di spostare il focus dell’attenzione sul benessere reale, sulla bellezza e sull’armonia generale dell’ambiente, oltreché sulla sua funzionalità, perché entrare in una casa dev’essere sempre un piacere, non un incubo!