Ritorno al futuro
I diversamente giovani come me ricorderanno questo film che riscosse grande successo nei mitici anni ’80. Mi è tornato in mente facendo alcune riflessioni sul tempo presente che stiamo vivendo, un periodo storico che sta mettendo in discussione molte certezze, molte sicurezze, e molte abitudini che, fino ad oggi, abbiamo ritenuto fossero scontate.
Parliamoci chiaro, siamo stati tutti annebbiati dalla velocità dei ritmi della vita quotidiana, dalla condivisione delle esistenze, vere o presunte, su ogni genere di social, dalla difficoltà di comprendere cosa fosse oggi sostenibile, non solo per noi ma anche per il nostro pianeta. Il collasso del sistema Terra è sotto gli occhi di tutti, anche se, per uno strano meccanismo di rimozione, mi pare che la maggior parte di noi faccia finta di non comprendere la gravità della situazione bioclimatica.
Ed ecco che una variabile imprevedibile – lo dico senza alcun fatalismo e senza nominarla – sta di fatto mettendo in discussione tutto, qualunque cosa, in qualsiasi settore. Oggi non siamo più liberi di fare le cose più banali, come andare al cinema, praticare sport o visitare un museo. Non siamo più liberi di viaggiare dove vogliamo e non possiamo relazionarci con gli altri senza avere ben chiare alcune regole che vanno rispettate. La nostra libertà personale è diminuita per garantire, ce lo auguriamo, un migliore esito possibile della crisi in atto.
Voglio pensare che le crisi più gravi possano sempre avere un risvolto positivo: in questo frangente mi piacerebbe che ognuno di noi rallentasse e riflettesse sulla vita, su cosa sia davvero importante e su quanto sia invece superfluo, per noi e per gli altri. Probabilmente abbiamo disegnato un sistema che sta dando segnali importanti di cedimento, prendiamone atto.
A noi capita di trascorrere più tempo a casa, invitando gli amici che desideriamo veramente frequentare. E pur con tutte le attenzioni del caso, ci rendiamo conto quanto possano cambiare le relazioni se devi fare delle scelte, se non puoi incontrare tutti, come facevi prima. Dare importanza alle amicizie, avere consapevolezza del valore del tempo, dedicare le proprie energie a ciò che è veramente rilevante, crediamo siano gli aspetti più belli di un momento difficile.
Trascorrere più tempo a casa ti fa anche apprezzare quello che hai costruito, ti fa guardare gli spazi con occhio diverso, li analizzi con maggiore cura, dedicando un’attenzione che solitamente non hai. Perché la casa è davvero il nostro rifugio, il luogo dove torniamo dopo un viaggio, dove trascorriamo delle serate da soli, magari leggendo un libro che ci appassiona, o in compagnia, condividendo un bicchiere di vino.
Probabilmente dovranno essere rivisti gli equilibri della produzione globale, della movimentazione delle merci, del modo in cui viaggiamo e viviamo; probabilmente dovremo reinventare un futuro che oggi non possiamo nemmeno immaginare. Non so se per fare questo saremo costretti – almeno idealmente – a tornare nel passato, come nel film “Ritorno al futuro”, ma ho la sensazione che questa battuta d’arresto potrà farci tornare più umani. E la casa sarà, più che mai, il centro della nostra vita.
Leonardo (ma nella foto è Michele!)