idee in viaggio
Potremmo domandarci se nella dimensione urbana della vita, dove trascorriamo la maggior parte del tempo, i nostri sensi siano sollecitati troppo o troppo poco. Ogni tanto ci penso, mi ripropongo lo stesso interrogativo e poi mi dico sempre la stessa cosa: “Leonardo, non è questa la domanda”. Devo avere la memoria corta perché so benissimo che ciò che colpisce la mente, ciò che può ispirarla regalandole nuove visioni – in ogni campo, anche nel nostro lavoro – non è tanto quello che abbiamo di fronte quanto la predisposizione all’attenzione, alla visione consapevole, all’ascolto empatico.
Ebbene, ho capito che questo status dell’anima non è sempre facile nella dimensione della metropoli, perché la velocità annienta la maggior parte della nostra capacità di ascolto e riflessione. Ed è per questo che io e Michele sentiamo spesso la necessità di sparigliare le carte sul tavolo, di fermarci per non essere travolti da un meccanismo ineluttabile, e di liberare la mente in uno spazio altro, per farla volare con nuova energia: quella della natura, di altri luoghi geografici, di altre prospettive e culture.
Per noi, ogni viaggio, anche di un paio di giorni, è davvero una vacanza, nel senso letterale del termine, un momento per essere vacanti, “vuoti”, e quindi liberi di accogliere ciò che ci circonda. Pensateci, a volte l’eccesso di sollecitazioni ci svuota lo spirito invece di riempirlo di qualità. È un po’ la vita di oggi: più siamo bombardati e più siamo incapaci di discernere le informazioni, perché non abbiamo più tempo. O forse è un alibi che ci raccontiamo.
Michele ama viaggiare, ed io con lui. Alcune volte puntiamo alle città, altre volte alla natura, che per me è importante come l’aria che respiro. Questa settimana ci siamo regalati due giorni in montagna, nella zona di Courmayeur – ispirati da un reportage sull’ultimo numero di A.D. – perché non può esistere foto, per quanto ben fatta, che possa restituire la verità di un luogo visitato. Questo vale anche per il mondo del design, se ci pensate.
Nel nostro lavoro siamo sommersi di riviste, seguiamo molte collezioni e brand sui social, e scartabelliamo ovunque per essere aggiornati sulle ultime novità. Ma alla fine vogliamo visitare le aziende, preferiamo partecipare alle fiere, in giro per il mondo, per toccare fisicamente i pezzi. E viaggiare è un po’ la stessa cosa, è toccare fisicamente il mondo. Ed è bellissimo, perché le ispirazioni che possiamo trarre, anche nel nostro lavoro, sono tante. Un luogo che visiti lo puoi annusare, puoi ascoltarne i rumori e i silenzi, puoi seguire con attenzione le parole di persone incontrate per caso. È accaduto anche questa volta.
Il viaggio per raggiungere la destinazione è già vacanza: dedichiamo del tempo prezioso all’osservazione del paesaggio, soprattutto Michele che non guida! Stiamo in silenzio, a tratti parliamo, fantasticando su quello che vedremo e faremo, una volta arrivati. È il momento dell’attesa che diventerà ricordo, è il momento di vivere la vita, adesso.
Arriviamo ad Entrèves, sopra Courmayeur, e scendiamo dalla macchina. L’aria è fresca e pulita, un odore di erba sfalciata da poco s’impadronisce delle nostre narici. I gerani, dai colori più accesi del fuoco, sfoggiano petali di velluto, e le genziane scompigliano violentemente i nostri sensi, con un blu tendente al viola. Tutto questo fa bene all’anima e ogni immagine potrà generare un’idea, una creazione, un pensiero inatteso. Lo so, perché Michele ed io ci guardiamo negli occhi, ed è uno sguardo che conosco bene.
Nello splendido albergo Auberge de La Maison c’è legno ovunque, ci piace. Saliamo in camera, spalanchiamo le finestre ed ammiriamo il Monte Bianco, un colosso mitico capace di affascinare alla sola pronuncia del suo nome. Studiamo ogni dettaglio di arredo e colori, osserviamo i tessuti utilizzati, guardiamo gli asciugamani, e come sono posizionati i prodotti del bagno. Ma la prima cosa che facciamo è lo studio della luce e delle prese, piccola deformazione professionale. Ci sembra che tutto funzioni.
Non ci rimane che pensare alla spa e alla cena. Infiliamo gli accappatoi, scendiamo le scale circondati da dipinti antichi ed entriamo nel mondo del benessere. À bientôt.