Rispetta la casa (e la casa rispetterà te)
Questo periodo dell’anno – durante il quale feste e vacanze rallentano i consueti ritmi della vita – ci porta a riflettere su quanto abbiamo fatto, e a tirare le somme sul fronte lavorativo. Crediamo sia utile, oltreché significativo.
In un mondo ideale ci piacerebbe vedervi tutti soddisfatti, quando veniamo chiamati per supportarvi nella modifica degli spazi, sia essa parziale o integrale. Ed in genere è così, e questo ci rende felici.
Ma abbiamo notato, di contro, una crescente insicurezza nel prendere decisioni, nella capacità di affidarsi e di fidarsi. Come abbiamo registrato una notevole difficoltà nel vivere il cambiamento positivamente, accompagnati da una giusta consapevolezza e leggerezza.
Per molti, nel corso degli anni, la casa si trasforma in una ragnatela dei ricordi, dove si rischia di rimanere intrappolati e soffocati. È un processo che tende a sopraffarci senza esserne consapevoli, portandoci ad un legame eccessivo ed errato con le cose, con gli oggetti.
Per altri, l’abitazione si trasforma in una scenografia funzionale ad un pubblico esterno. È un approccio molto rischioso, perché non creeremo uno spazio nostro, creeremo una vetrina ad uso degli ospiti, che una volta usciti di casa ci lasceranno in un ambiente che non sapremo riconoscere.
Ed ancora vediamo sempre più persone chiedere conferma a famigliari, amici, parenti e colleghi, prima di compiere ogni singolo passo. Mettendo in difficoltà soprattutto se stesse, prima che noi come professionisti.
Abbiamo infine percepito un’ansia crescente e diffusa, che si trasforma spesso in una vera e propria paralisi decisionale. Perché si è sempre alla ricerca della scelta perfetta, di quella migliore delle altre, senza possibilità di errore. È comprensibile, ma non è utile né possibile.
Su questo punto vogliamo essere onesti: non esiste la scelta perfetta, perché occuparsi di interni non è un teorema di matematica, vi sarà sempre un’alternativa alla scelta effettuata, anche a quelle nostre! Ma questo non può essere motivo per non decidere: la cosa importante, infatti, è non commettere errori fatali, consapevoli di poter apportare ulteriori modifiche nel tempo.
Il dialogo rimane per noi il punto fondamentale nella relazione coi committenti, assieme all’ascolto delle loro idee, esigenze e criticità da risolvere. Dovessimo avere un auspicio per il nuovo anno, sarebbe quello di vedervi più sereni e capaci di affidarvi.
Come stile di lavoro cerchiamo sempre il miglior punto di equilibrio tra la nostra idea di casa e di stile e la vostra. Ma questo non dovrebbe trasformarsi in mesi di dialoghi ripetuti all’infinito, sempre uguali, durante i quali cercate di convincerci e di portarci su posizioni che non condividiamo. Abbiamo talvolta l’impressione che alcuni dialoghi trascinati siano una sorta di alibi, sicuramente inconscio, per non arrivare mai alla decisione finale, quella che spaventa.
Ecco, stiamo pur sempre parlando di case, di arredi e complementi, di lampade, di opere d’arte e carte da parati, di colori dei muri e maniglie. Ridimensioniamo l’ansia!
Insomma, il nostro invito finale – che vuole anche essere un augurio – è quello di vivere ogni aspetto della vita, casa compresa – con una sana leggerezza, senza rimandare i cambiamenti ad un tempo futuro che non è mai una certezza. Viviamo al meglio il nostro presente, sempre.
Vi lasciamo con un decalogo di buoni propositi:
Vivi serenamente il cambiamento
Affidati agli altri con animo leggero
Elimina il superfluo, in ogni ambito
Non procrastinare le decisioni
Rispetta la casa (e la casa rispetterà te)
Costruisci un mondo nel quale stai bene
Non rincorrere l’approvazione degli altri
Rallenta, quando non serve
Vivi il tempo presente
Sii gentile, sempre